Quest’anno le celebrazioni per i cinquecento anni della morte di Raffaello Sanzio.

Alle Scuderie del Quirinale vi sarà una grande mostra con tutte le opere di Raffaello dove addirittura ci saranno tutte quelle che sono uscite dall’Italia.

Un evento unico ed eccezionale realizzato dal Ministero dei Beni Culturali e presieduto da un grande storico come è Antonio Paolucci.

Bene, quattro signori, degnissimi, che hanno avuto la fortuna di essere nominati membri del comitato scientifico del Museo degli Uffizi, si sono dimessi perché non è stato tenuto in conto il loro parere che l’opera ivi conservata, il ritratto di Leone X, non dovesse muoversi per Roma.

Saranno preparati e intelligenti, lo sono certamente, ma ogni tanto la presunzione di esserlo in assoluto fa brutti scherzi.

E danni per il perenne vizio di svillaneggiare l’Italia.

La tomba di Raffaello, sepolto al Pantheon, per tutto il 2020 ogni giorno sarà onorata con una rosa rossa.

Sulla tomba vi è scritto: “Qui giace Raffaello del quale, mentre era in vita, la Natura temette di essere vinta e, quando morì, temette di morire anch’essa”.

Credo che anche chi non ha consuetudine con l’arte possa rendersi conto che stiamo parlando di un sommo, di un artista di cui nulla può dirsi di sufficiente se non osservarne ammirati l’opera.

Ora a Roma, al Quirinale, viene organizzata una mostra storica, unica e magnifica… invidiata dal Mondo e dalla Natura.

Ma naturalmente c’è qualche sotto sommo che deve mettersi di traverso: in questo caso e per fortuna senza successo.

I quattro, ripeto rispettabilissimi, membri del comitato scientifico degli Uffizi, il museo Fiorentino, e nominati dal Ministero si adombrano perché avendo loro stabilito che l’opera di Raffaello non doveva essere spostata dal Museo non hanno avuto ascolto dal Ministero e l’opera è stata esposta al Quirinale come sopra ricordato.

Ora chi scrive non fa parte di alcun comitato scientifico, nemmeno nell’inesistente museo di Pezzo, solo perché nessuno lo ha mai nominato, ma con altrettanta presunzione, e preparazione che ritiene per prudenza modesta, si consente di affermare che altrettanta prudenza richiederebbe proporzione nelle valutazioni e nei comportamenti.

L’opera appena restaurata grazie ad una donazione di Lottomatica, non subirà alcun danno; si troverà in un luogo emblematico, il Quirinale; in un momento celebrativo, i 500 anni dalla morte dell’autore; in compagnia estasiante, con tanto dell’opera di Raffaello Sanzio.

Allora state modesti, la presunzione arrogante è fastidiosamente dannosa.

P.S. – Pezzo è una piccolissima frazione montana dell’Alta Valle Camonica nei pressi dell’abitazione di chi scrive.