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pensieri sull'attualità

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ECCO FATTO

La prova dopo 10 mesi di quotidiani pensieri lasciati sulla pagina si conclude.

È stato curiosamente interessante vedere cosa è accaduto ad un sito nato dal nulla e che non aveva alcun obbiettivo se non quello di essere una raccolta quotidiana di pensieri.

Da zero ad oggi.

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L’ultima certezza: il Presidente della Repubblica.

di Eugenio Baresi

Fortunatamente abbiamo ancora una speranza che questo nostro Paese possa trovare una certezza rispetto ai marosi delle inutili e dannose storie che vengono raccontate.

Il Presidente della Repubblica è un uomo che ha una sua storia di convinzioni e di appartenenze.

Ma ha la capacità di essere coerente senza tradire i suoi valori per la convenienza dell’occasione da prendere.

Non afferma di mantenere la parola, sempre riferendosi per comodità all’ultima affermata.

Mantiene la serietà di una parola che non è un casuale accordo di lettere quanto piuttosto un impegno di valori, di comportamenti e di coerenza.

Il disvalore che abbiamo conosciuto in una parte della magistratura, con le collusioni politiche e giornalistiche, ha trovato una censura non formale e non ipocrita e nemmeno ha concesso l’utilità del silenzio che taluni hanno imposto alla vicenda.

Ma contemporaneamente non consente la strumentalizzazione per distruggere il tanto di buono che permane.

Ne avessimo avuti di simili Presidenti della Repubblica.

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Verità per Ustica: anche la Rai vuole depistare

Il nostro unico impegno è teso ad evitare che i cittadini italiani vengano derubati di un miliardo di euro dopo averne già perduti centinaia di migliaia.

Noi non guadagnamo nulla, vogliamo solo la verità.

Se il Presidente del Consiglio non fa conoscere i documenti segreti che la legge non consente di mantenere tali saremo costretti a divulgarli.

 L’Associazione per la verità su Ustica ha inviato una lettera al Presidente della RAI Marcello Foa, al Direttore generale Fabrizio Salini e al Direttore Rainews Antonio Di Bella in relazione al preannunciato speciale su Ustica del 27 giugno.

La lettera è di Giuliana Cavazza, Presidente Associazione Verità su Ustica che nel disastro ha perso la mamma.

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Notizia: siamo in prossimità di un possibile attentato ad un aereo.

di Eugenio Baresi

Se così detta qualche giorno prima, reiterata sinteticamente la mattina e la sera accadesse che esplode un aereo una simile informazione data da uno, e che uno!, sarebbe una notizia…

Basterebbe conoscerla.

Stiamo parlando di Ustica.

Aspettiamo fiduciosamente di conoscerla.

Intanto invece ecco l’ennesima notizia, quella ce la fanno conoscere, inventata con fantasia, che il solito gruppo di disinformatori produce, che la solita parte di magistratura tenta di promuovere e così si derubano gli italiani e la verità.

Quasi ogni anno una e siamo alla trentaduesima “nuova” verità, sempre diversa, che ci raccontano.

Avrebbero carpito da una registrazione nota e stra analizzata parole incredibili.

Ma la fonte è una registrazione, non l’originale, con incongruenze tecniche, temporali e contenuta nel sito raccoglitore dei teorici del missile.

Incredibile.

Quest’anno c’è una ulteriore novità però.

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È sempre colpa degli altri. Adesso vediamo di chi è la colpa per Alitalia

Da venticinque anni ci raccontano che la colpa è di quelli che c’erano prima.

Sarebbe bello, e anche opportuno, che finalmente quelli di adesso ci dimostrassero un loro merito.

Senza salire sul balcone per annunciare l’abolizione della povertà… ovviamente cosa dimostratasi una presa in giro.

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Politica e giustizia giustizialisti: dannosi e pericolosi.

di Eugenio Baresi

Semplicemente o il ministro Bonafede imbroglia sui fatti o il magistrato Di Matteo imbroglia sui fatti.

Non c’è una terza opzione.

Ed allora abbiamo il diritto di sapere chi è falso.

Il ministro non può pretendere che la sua parola valga come smentita quando non ha mai accettato che la parola di altri valesse da subito, ma da subito pretendendo dagli altri le dimissioni.

Il magistrato non può pretendere che gli si creda a prescindere quando il suo agire è sempre stato nello svillaneggiare gli atti dei politici, fino ad ora di politici non dalla parte dei giustizialisti.

Entrambi contro la semplice regola democratica che non si è colpevoli fino a definitiva condanna… poi da noi pure in questo caso vale il dubbio.

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I congiunti del congiuntivo.

di Eugenio Baresi

Leggi e provvedimenti sono normalmente redatti da persone indubbiamente dotate di titoli.

Quindi immaginare che la lingua italiana nella sua raffinata possibilità di esprimersi sia da loro conosciuta parrebbe evidente.

La cosa ancor più incredibile è che la firma per renderli appunto provvedimenti sia di un presidente del coniglio che dovrebbe essere normalmente portato all’uso degli indicativi e rispettoso delle garanzie costituzionali.

Drammaticamente però è stato dimenticato l’uso del semplice indicativo rendendo indispensabile l’utilizzo dei congiuntivi per poterli interpretare… comprenderli è ancor più arduo.

Drammaticamente però è fonte di abusi e soprusi l’indeterminazione.

Drammaticamente però è agire pericoloso mai discuterli nella sede del potere legislativo.

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L’auspicio che io rammento in tutti i miei interventi è quello che il ricordo di allora sia oggi motivo di condivisione e non di divisione. Agape Nulli Quilleri, staffetta Partigiana.

Valori aperti a tutti perché il sacrificio delle Fiamme Verdi è stato un sacrificio per l’Italia, per gli italiani, per un popolo che condivide non per una parte che vuole dividere”.

Quest’anno Agape non c’è nel giorno che l’ha vista uscire dal carcere nel 1945.

Aspetto la fine della guerra perché la primavera qui non entra, siamo noi che dobbiamo crearla”.

Quelli come lei hanno immaginato gioiosamente per tutti il ripetersi della meraviglia che la natura rinnova ogni anno.

Agape con il semplice doloroso esempio della sua giovanile esperienza ci ha indicato non una semplice traccia, ma una necessaria condizione: la libertà.

Quella libertà che deve essere di ognuno di noi e che deve essere per ognuno degli altri.

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L’anima di un popolo.

di Eugenio Baresi

Un interessante servizio di Milena Gabanelli, sul Corriere della Sera, illustra con ottima approssimazione quanto è stato donato dai cittadini delle varie regioni per aiutare Protezione civile, associazioni benefiche e direttamente ospedali.

Un esempio di come la risposta al bisogno sia generosa, anche se sbilanciata nella distribuzione geografica.

Serve la capacità politica di trasformare nell’attività di governo il possibile bene che è a disposizione.

Competenza, serietà, impegno, lavoro.

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L’onestà intellettuale è chiedere troppo… l’onestà dei fatti è sufficiente.

Come sempre i nostri governanti, di tutte le parti, si accapigliano indicando negli altri le responsabilità.

Questo deleterio modo di fare ci ha portato alla quasi distruzione e sembra impossibile recuperare quel minimo senso dello Stato e delle Istituzioni che almeno chi ha responsabilità dovrebbe manifestare.

Soprattutto perché in Europa dobbiamo accompagnarci a gente che viaggia con noi con lo scopo di derubarci… abilmente attenta a non commettere reati.

E non abbiamo alternative migliori.

La storia che raccontano i “politici odierni” sul MES è l’ennesimo esempio di propaganda fasulla e pericolosa.

E anche quando i racconti sono più prossimi alla realtà sono senza offrire una prospettiva che li renda attraenti.

Vediamo bene le cose.

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