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pensieri sull'attualità

Categoria: Cronaca e Storia (page 1 of 5)

Potrebbe essere, comunque, una bella storia.

di Eugenio Baresi

Non si riesce ad essere particolarmente contenti.

Avremmo preferito, come peraltro tutti, che non fosse avvenuto quello che è avvenuto e che ha portato al fatto che Bergamo e Brescia insieme abbiano il titolo di città della cultura fra un paio di anni.

Semplice considerazione.

Ovviamente l’accusa di rimando sarà che si è perennemente criticamente censori.

Ma purtroppo avere un tono diverso in un effetto monotono e mono tono quale quello a cui assistiamo a Brescia in fatto di “cultura” può non piacere.

Così, però, non è vana preoccupazione la mancanza di toni nelle cose che si sono viste negli eventi realizzati e che non si sono viste nei programmi che si attendono.

Questo è il punto.

Cosa accadrà per efficacemente cogliere una occasione che resta una positiva occasione?

Qualche anno fa avevano addirittura proposto gli Stati generali della “cultura”.

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Villoresi Ovest.

di Eugenio Baresi

In Italia negli anni ’50 e ’60 l’impegno era per ricostruire e per iniziare a consolidare.

Divenimmo un esempio nel mondo e la nostra moneta rappresentava un sicuro investimento ed una certezza.

Insomma il buon governo, la capacità dei politici e degli amministratori.

Ma anche il meglio dell’ingegno che trovava accoglienza e possibilità di esprimersi.

Allora per descrivere un locale alla moda si diceva. “si incontrano semplici cittadini, politici, artisti e letterati”.

Oggi parrebbe una presa in giro.

Ma cosa c’entra Villoresi Ovest?

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L’effetto Dunning-Kruger.

di Eugenio Baresi

Oggi scriveremo ovvietà, immaginando che siano rivelazioni.

Praticamente il principio illustrato da quei due signori nel titolo su cui si è soffermato un importante giornale nazionale.

Dottamente ci viene spiegato che “vi sono persone che credono di essere più intelligenti e capaci di quanto non siano realmente”.

E con mirabile sintesi ci dicono essere questo effetto un tipo di inclinazione cognitiva.

Essendo da anni sempre più precipitati nelle difficoltà pare di trovarsi bene nell’inclinazione che subiamo nel nostro rotolare… ma parrebbe essere purtroppo non solo una nostra condizione.

D’altro canto quelli che avrebbero dovuto essere esperti in questa drammatica contingenza non pare si siano espressi con grande lucidità.

Quindi di cosa si parla?

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Chi sbaglia non paga.

di Eugenio Baresi

Non è un errore nella citazione del noto proverbio.

In Italia per alcuni è proprio così.

Esattamente 30 anni fa, oggi, un personaggio spaventosamente bieco veniva scarcerato benché non avrebbe dovuto essere scarcerato.

Era stato arrestato e condannato per direttissima nemmeno un mese prima.

Poco più di un mese dopo sterminò in maniera brutale una famiglia: uccise il padre, la madre, il figlio e la figlia.

Ne ha risposto qualcuno?

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Non sparate all’orso.

di Eugenio Baresi

Tante volte immaginarsi sceriffi fa proprio male.

Anche perché, non si capisce come sia possibile, ma gli amanti del genere preferiscono gli sceriffi sbagliati.

Due cacciatori, così ci dicono, si sono trovati davanti ad un orso e sono rimasti feriti.

Curiosamente proprio qualche settimana fa un bambino si è trovato davanti ad un orso e non è successo nulla… si è semplicemente comportato come deve comportarsi un umano quando incontra nel suo territorio un animale.

Lo sceriffo sbagliato, meglio il presidente della provincia di Trento, ha decretato che bisogna abbattere l’orso.

Ma quale orso?

Se avesse un po’ di sale in zucca si renderebbe conto dell’assurdità di una simile ordinanza visto che l’orso non ha ne nome ne targa di identificazione.

Ma il sale lui e i suoi compari pensiamo lo usino per altri fini.

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“giubba di ferro”.

di Eugenio Baresi

Tanti anni fa a presidiare un paesotto della bassa bresciana c’era un maresciallo maggiore dei Carabinieri, c’erano un paio di Carabinieri e soprattutto c’era un appuntato dei Carabinieri, magro, ma magro, anzi magrissimo.

L’appuntato che faticosamente si intravvedeva nella sua uniforme comunque larga era affettuosamente chiamato “giubba di ferro”.

Anche allora c’erano i delinquenti, c’erano i manigoldi e c’erano i discoli… e c’erano le persone che non facevano danni.

Era rispettato da tutti e, nonostante la sua dimensione fisica tanto minuta, incuteva rispetto.

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Nella RAI ci sono giornalisti che pretendono di diffondere solo quello che loro vogliono. Si chiama censura.

di Eugenio Baresi

Quest’anno vi è il 40° tragico anniversario della tragedia di Ustica.

Il Presidente della Repubblica, di fronte alle inconcepibili sentenze difformi fra magistrati penali e civili, lo scorso anno ha inviato questo messaggio:“Confermo il costante impegno per la ricostruzione univoca delle circostanze in cui persero la vita tanti nostri concittadini”.

L’USIGRAI, associazione di giornalisti, pretende che la RAI divulghi solo quello che lei vuole.

Sono come i censori dei peggiori regimi dittatoriali che cancellano e umiliano il dovere della correttezza nell’informazione.

Parrebbe impossibile per un sindacato di giornalisti dipendenti di un servizio pubblico.

Pretende che venga annullata la voce di chi difende quanto stabilito dall’unico processo che ha fatto indagini, perizie e confronti dibattimentali per 247 udienze giungendo ad escludere senza alcun dubbio che il disastro sia stato causato da una battaglia aerea.

Pretende che la RAI, servizio pubblico, diffonda e comunichi solo quanto loro vogliono sentire affermato e cioè che la tragedia di Ustica è stata causata da una battaglia aerea.

Già ha ottenuto di trasmettere una trasmissione insultante e di fronte allo sconcerto ed alla richiesta di far sentire correttamente la voce di chi difende le sentenze della magistratura penale si oppone.

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L’ipocrisia, i violenti e gli antidemocratici.

di Eugenio Baresi

Anche da noi abbiamo avuto la nostra statua imbrattata, troppo faticoso distruggerla.

Ma in giro per il mondo, dove ci sono meno fannulloni pagati, hanno provveduto a danneggiare statue e quant’altro.

Ovviamente di razzisti, antidemocratici, possibilmente attribuiti alla destra.

La cosa curiosa è che non accade mai che ci siano attacchi così ben organizzati e così generalizzati a immagini di sinistra.

Però ci raccontano che gli odiatori ed i violenti sono solo quelli dell’altra parte.

Ci ricordiamo bene la violenza politica, di destra e di sinistra, e purtroppo l’abbiamo vissuta in diretta e mai vorremmo che si ritornasse a quelle tragiche esperienze.

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Il pericolo dell’imbecillità.

di Eugenio Baresi

L’imbecillità non è mai nella gente comune.

La gente comune è strumentalmente coinvolta informandola male e istigandola ancor peggio.

L’imbecillità risiede in chi ha il potere di attuare l’informazione e l’istigazione.

Ne è la prova quanto sta avvenendo in conseguenza dell’uccisione di George Floyd.

Che l’omicidio sia da condannare è ovvio, che il poliziotto che lo ha ucciso sia un delinquente lo abbiamo già ripetutamente affermato, che il razzismo sia un male cattivo è da urlare.

È però da denunciare come insopportabile la strumentalizzazione che è stata attuata soprattutto da politici indecorosi, fomentatori di disordini e approfittatori di furti.

George Floyd non era uno stinco di santo.

In compenso David Dorne di cui nessuno parla era una brava persona.

Entrambi uccisi, entrambi afroamericani… ma uno utile e l’altro inutile… ai disonesti.

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Una buona notizia: forse su Ustica sconfiggiamo gli imbrogli.

di Eugenio Baresi

Il Comitato parlamentare per i servizi segreti ha sollecitatoIl governo affinché vengano tolti i segreti di Stato ai documenti relativi al disastro di Ustica, alla strage di Bologna ed al sequestro Moro.

Si tratta soprattutto di documenti che riguardano la prima situazione e la riguardano in relazione alle notizie provenienti dal Medio Oriente.

È finalmente una buona notizia perché da anni ci dedichiamo a far emergere la verità sul disastro di Ustica.

Verità che non prevede alcuna battaglia aerea, e che non dovrebbe prevedere nessun furto ai cittadini italiani.

Ma la convenienza di una parte politica e la connivenza della magistratura civile hanno cambiato i fatti.

Finalmente se verranno diffusi i documenti segreti l’imbroglio terminerà.

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