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Non sparate all’orso.

di Eugenio Baresi

Tante volte immaginarsi sceriffi fa proprio male.

Anche perché, non si capisce come sia possibile, ma gli amanti del genere preferiscono gli sceriffi sbagliati.

Due cacciatori, così ci dicono, si sono trovati davanti ad un orso e sono rimasti feriti.

Curiosamente proprio qualche settimana fa un bambino si è trovato davanti ad un orso e non è successo nulla… si è semplicemente comportato come deve comportarsi un umano quando incontra nel suo territorio un animale.

Lo sceriffo sbagliato, meglio il presidente della provincia di Trento, ha decretato che bisogna abbattere l’orso.

Ma quale orso?

Se avesse un po’ di sale in zucca si renderebbe conto dell’assurdità di una simile ordinanza visto che l’orso non ha ne nome ne targa di identificazione.

Ma il sale lui e i suoi compari pensiamo lo usino per altri fini.

Solo in Trentino esiste una componente umana che predilige pensarsi autorizzata a tutto.

Fortunatamente solo alcuni.

Varrebbe far notare che l’orso in questione non si sa quale sia.

Immaginatevi che un mese fa la brillante informazione aveva pensato che un orso apparso sulla Paganella, contrafforte prossimo alla città di Trento, fosse da pubblicizzarsi in quel di un paesino della Valle Camonica nel bresciano.

Di mezzo ci sono le dolomiti di Brenta ed il massiccio dell’Adamello, ma tanto la geografia e la logica non sono un problema.

Per incuriosire il lettore ed incrementare le vendite vale più una notizia sbagliata che un fatto accertato.

Così con simili presupposti capire come il presidente della provincia di Trento possa decretare la condanna a morte di un orso senza colpa e senza identità sembra più prossimo ad uno sterminio che ad un atto sensato.

Per ritornare al sale, non vorremmo che l’innocua passeggiata di cacciatori non fosse finalizzata a spargere appunto il sale in postazioni opportune per attrarre i cervi da poi colpire con facilità.

Ovvio è una libera supposizione che non riguarda i cacciatori citati in apertura dello scritto.

Ma per chi abita in montagna è una storia neppur inusuale.

Fortunatamente i più, quasi tutti fra gli abitanti della montagna, simili pratiche non le condividono.

1 Comment

  1. Animalista da salotto!!!

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