Raccapricciante quanto nell’indifferenza ha dovuto subire Hevrin Khalaf.
La giovane curda, attivista per i diritti delle donne, presa dai miliziani islamici alleati dei turchi.
Risulta impossibile dire cosa perché il dolore e la pietà lo impediscono.
Ma dove sono le donne?
La polemica non serve, ma l’insopportazione per l’ipocrisia va evidenziata.
La signora Merkel, la sua fida neo presidente europea Von qualcosa, l’ineffabile e trasparente rappresentante europea Mogherini, le innumerevoli presidenti e ministre dei governi occidentali sono troppo silenti.
Non parliamo di quelle “donne” grottesche del Me too, tutte attricette senza prove, che si sono accorte, dopo essersi riempite di soldi, che la loro carriera era iniziata grazie a favori… che distrazione, non favori, ma costrizioni, guarda un po’!
Purtroppo continuiamo a vedere nell’indifferenza l’umiliazione verso le donne di una cultura islamica che è tale non nelle frange dell’estremismo, ma è sempre così.
La Turchia è nella Nato, è alleata dell’Occidente e consente e partecipa a simili atrocità.
Chiedere una mobilitazione forte non è polemica, ma è indispensabile azione.
La cosiddetta informazione in questo caso è timidissima… qualche articolo non è sufficiente, servono pagine e pagine per denunciare e per agire. Serve impegno e coinvolgimento per difendere la dignità della nostra identità che sta tutta nella libertà, nell’uguaglianza e nel rispetto dei diritti e della vita di uomini e donne.
Siamo un Paese con una storia, una cultura, dei valori che la democrazia nella seconda metà del secolo scorso ha difeso.
Certo non si vive guardando al passato, ma impegnandosi per un futuro in cui si è “buoni” per testimoniare e difendere i valori e non si è “buoni” per permettere di annientare e di distruggere i valori.
16 Ottobre 2019 at 07:54
Dall’indolente incompetente
Nasce il ” palancaio “.