L’mmagine della bandiera a stelle e strisce è stata spesso accompagnata dall’urlo: “yankee go home”.
Ora ci sono giovani ragazzi, persone normali che chiedono democrazia e inneggiano all’America di Trump.
I “democratici” autocertificati di casa nostra erano in prima linea accanto all’urlo, ma oggi sono silenti con i ragazzi che si oppongono alla dittatura comunista cinese.
Diventa sempre più difficile essere accondiscendenti verso questi presunti “democratici” che ogni giorno ci appioppano personaggi con l’unico coraggio dimostrato nell’impedire agli altri di esercitare la democrazia che loro pretendono di possedere.
Ad Hong Kong, persino l’ONU, si accorge che governo e polizia “esagerano”, ma qui da noi nessuno se ne dà pena di esprimere solidarietà a chi chiede solo e semplicemente di avere elezioni con il normale principio che tutti possano votare.
Può sembrare impossibile, ma la protesta contro le autorità cinesi è solo quella che venga garantito il diritto di voto a tutti.
Un minimo principio di democrazia.
Certo ai nostri “democratici” pare, anche in Italia, che il voto faccia paura, perchè sicuramente gli altri vinceranno, quelli che loro “democratici” ritengono pericolosi vinceranno, dimenticando che si rifanno, in modo inappropriato, a chi ha perso la vita nella Resistenza per fare in modo che il principio del voto sia la garanzia della democrazia.
Volutamente la frase sopra sembra uno scioglilingua.
Ma il principio è semplice: la democrazia si applica e si difende non secondo le convenienze.
In Italia e nel mondo.
Sarebbe ora che i “democratici” nostrani se ne facessero una ragione… anche se la storia ci racconta che loro sono sempre stati dalla parte delle dittature comuniste.
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