Circolano in questi giorni i primi dati sugli effetti del reddito di cittadinanza.
Nessuna sorpresa nel vedere che non è servito a creare un posto di lavoro, ma è semplicemente servito a buttare miliardi di euro.
Polemica di parte?
No, aiutare chi ha bisogno è giusto, ma buttare soldi è amorale.
Così come è stato proposto era evidente, avendo solo un minimo buon senso, che non avrebbe prodotto utilità né nel creare posti di lavoro, né nell’incidere sul serio sull’aiuto ai bisognosi in termini concreti.
Infatti come potete immaginare che chi non ha lavoro, sia aiutato a trovarlo da chi, come primo lavoro, ha il lavoro di aiutare i primi a trovarlo?
Praticamente uno scioglilingua.
I “navigator”, che appunto non avevano mai avuto un lavoro, dove possono andare a trovarlo ad altri se non lo avevano trovato per loro?
Come possono creare progetti e programmi di riqualificazione, quando ovviamente se ne avessero avuto la possibilità l’avrebbero utilizzata per loro stessi?
Tenete conto che questi sono poi assunti per un paio di anni e quindi se trovassero lavori definitivi presumibilmente li prenderebbero per sé.
In aggiunta senza aver immaginato alcuna struttura di sostegno, senza aver coinvolto gli operatori economici e produttivi.
Insomma miliardi buttati senza risolvere nulla ed infatti quasi nessuno dei beneficiari del reddito di cittadinanza si è trovato nella condizione di offrirsi, sempre ne avesse la voglia, per una qualsivoglia disponibilità di lavoro.
Fatti questi, non maldicenze o opinioni.
Certo che Di Maio per non trovarsi solo con i suoi colleghi parlamentari nella fortuna di aver trovato uno stipendio, per altro molto cospicuo, ha inventato di buttare via una montagna di soldi dei cittadini italiani.
E senza fare del bene, e senza abolire la povertà… solo raccontando utili falsità… utili per sé e per i suoi compari.
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