Non è che manchiamo di rispetto alle donne, è la pubblicità dell’Unità.
Solo che noi dovremo pagare 81milioni di euro di debiti che ha lasciato ed allora dire che è costosissima pare il minimo
Una super accompagnatrice dei “pensieri”… per altro di pochi.
Ma il piacere di quei pensieri, che per di più non ci hanno deliziato, dobbiamo pagarlo noi.
Senza annoiare con tutta la dovizia di particolari che la morbosità potrebbe chiedere, ci limitiamo a descrivere come sia che alla fine paghiamo noi.
L’Unità, storico quotidiano del Pci e poi dei suoi discendenti, ha lasciato appunto 81 milioni di euro di debiti con Banca Intesa, Unicredit, Bpm, Bnl ed Efibanca.
Lo Stato può accollarsi i debiti dell’editoria grazie a una norma del governo Prodi, così il governo D’Alema l’ha messo in atto e le banche creditrici hanno chiesto allo Stato i soldi.
Il governo Renzi si è opposto all’esborso, ma la magistratura ha alla fine dichiarato valida e da rispettare la garanzia che lo Stato aveva offerto.
Il governo Conte, quello di adesso, non ha presentato opposizione alla decisione della magistratura e cosi, a meno di miracoli, dovremo pagare noi cittadini italiani.
Rimanere allibiti è poco di fronte a questi 81 milioni di euro pensando al casino che ogni giorno ci raccontano dei famosi 49 milioni della Lega bossiana.
Almeno la Lega, seppur in tanti anni, li restituirà lei… qui i debiti dell’Unità li restituiremo noi.
E grazie a tutti quelli prima citati, ma soprattutto all’attuale governo che nemmeno si è opposto in giudizio.
Ma con questo governo le illusioni e gli imbrogli si sprecano… nell’indifferenza.
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