La tecnica e la produzione sono indispensabili nei momenti difficili.

Una macchina può avvolgere nella tranquillità, nell’essere immersi nell’aria buona essenziale al cuore.

E l’amore di un buon cuore è proprio quello che con concreta solidarietà ha portato una piccola grande azienda a dedicarsi con impegno e passione a produrre, senza sosta, quelle macchine.

Collaborando con tecnici militari dell’Esercito.

Con la solidarietà che non porta a pensare ai propri guadagni.

Succede anche la “buona notizia” in un Paese che in questi anni è stato immerso nella arrogante presunzione di promuovere la maldicenza contro gli altri, per il semplice fatto che fossero altri.

Una industria vicino a Bologna, che produce respiratori ausiliari, ha aperto le sue porte a tecnici dell’Esercito per aumentare la produzione che consentisse di fronteggiare l’attuale emergenza.

Ma ancor più ha deciso di fornire queste preziose macchine con uno sconto per lo Stato che consente solo un piccolo margine di guadagno industriale.

Il nostro Paese non ha bisogno di chi, anche in questi giorni, accusa senza motivo e con palese falsità la distruzione della nostra sanità pubblica da parte dei governi che in questi anni si sono succeduti.

Chi legge sa come si sia critici rispetto a questi governi, ma se si può criticare, non si deve imbrogliare.

La sanità pubblica italiana, con i limiti e le diversità territoriali che abbiamo, non è stata distrutta.

Dire che sono diminuiti i posti letto è vero, ma bisogna dire che sono aumentati gli infermieri ed i medici in rapporto ai pazienti.

Bisogna dire che le risorse non sono diminuite.

Semplicemente si è razionalizzata una presenza territoriale alla luce delle profonde modifiche che sono intervenute nel modo e nei tempi per curare e per salvare.

Ed ancora il nostro Paese non ha bisogno di chi, legato ad una visione illiberale, pensa di poter approfittare di una emergenza per distruggere la libertà d’impresa.

Infatti tutta la sanità privata si è messa a disposizione integrando e soccorrendo in un momento tanto difficile e impegnativo.

Abbiamo bisogno di fiducia, di gente per bene e non di nullafacenti approfittatori o mistificatori della realtà.

Fortunatamente abbiamo tanti che per bene lo sono e che speriamo si decidano a dedicarsi con maggior impegno per contrastare la sconfitta della competenza, delle capacità e della seria onestà.

L’aria buona che fornirà l’azienda bolognese è un buon viatico.