di Eugenio Baresi

Nessuno ne parla, non ha la convenienza di essere utile.

E quindi non ha l’onore della memoria… purtroppo per l’onestà ormai sconosciuta.

David Dorn era un capitano di polizia in pensione di 77 anni, cinque figli e dieci nipoti.

Amava aiutare i giovani, indirizzarli sulla buona strada piuttosto che arrestarli, ci racconta la CNN.

La Ethical Society of Police ha aggiunto “che era il tipo di fratello che avrebbe dato la vita per salvarli”, riferendosi ai giovani che per strada ne combinano non proprio di positive.

Quelli per cui avrebbe dato la vita sono quelli che lo hanno ucciso.

Si, perché David Dorn è stato ucciso a St.Louis qualche giorno fa da alcuni che facevano finta di manifestare per protesta contro l’omicidio di George Floyd.

David Dorn era un poliziotto afroamericano, ma in questo caso essere afroamericano non è risultato importante.

Lo abbiamo già scritto anticipando con presunzione un giudizio che nella verità non ci sarebbe di competenza.

Il poliziotto che ha ucciso George Floyd è un delinquente.

Ancor più grave perchè un poliziotto non può esserlo.

Ma è incomprensibile che la strumentalizzazione di un atto brutale porti invece che alla consapevolezza di quanto il razzismo, che è odio, sia appunto un odio da eliminare e non da fomentare, venga appunto fomentato.

La convenienza politica di creare confusione nel pensare di creare danno all’avversario politico dovrebbe avere il limite di una razionale considerazione che il danno non può essere portato alla società intera.

Il povero David Dorn, pur essendo di colore, ha subito la stessa violenza dell’odio… e ancor più gravemente quelli che giocano nel torbido delle loro convenienze hanno avuto addirittura il disprezzo di cancellarlo dalla memoria della cronaca e della compassione.

L’odio razziale è da condannare, da respingere, da combattere.

Quindi giusto protestare con fermezza per testimoniarlo, ma nella onestà dei principi.

E soprattutto con una importante aggiunta che David Dorne testimoniava.

L’uguaglianza è anche nelle analoghe possibilità di crescita e di vita.

Aveva 77 anni ed invece di starsene a casa offriva ancora il suo lavoro per aiutare la sua numerosa famiglia.

Lo faceva, probabilmente, nella convinzione che proprio il bisogno deve essere contrastato, che proprio il bisogno è la causa di tanto disagio , che proprio il bisogno è quello da sconfiggere.

La libertà sta nell’essere liberi dal bisogno e quindi in questo i politici dovrebbero operare per cancellare le macroscopiche disuguaglianze che caratterizzano le società con sempre maggior ritorno al passato remoto delle differenze sociali accentuate e insopportabili.

Di questo dovrebbero occuparsi i politici seri e consapevoli dei loro doveri.

Ecco perché il ricordo di David Dorne, persona per bene, dovrebbe essere l’esempio da far conoscere.

Ma purtroppo essere per bene non premia mai nella convenienza delle parti che hanno fatto in modo che si sia sempre più resi ciechi dalla impossibilità di conoscere la realtà dei fatti.