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Un Paese istigato all’odio e ostaggio della menzogna.

di Eugenio Baresi

L’anniversario di un tragico evento è l’occasione per smascherare non solo quel dramma, ma il dramma di un Paese, l’Italia, avviluppato dall’odio che la menzogna ha costruito.

Un Presidente della Camera che afferma esistano pezzi dello Stato che non fanno il proprio dovere è l’emblema del degrado.

L’incontro del peggio fra informazione, giustizia e politica ha portato i cittadini a non comprendere, li ha portati semplicemente ad odiare convinti di una realtà inesistente.

Ma odiare solo quello che vedono altro da sé e dalle loro convinzioni che non confrontano, ma esigono come verità.

Nel settecento, quando il rispetto per la dignità era “meno” riconosciuto, fecero un esperimento su di un bambino istruendolo ad adorare solo ed esclusivamente il sole.

Ovviamente quel bambino si disperava quando vi erano le nuvole che odiava considerandole sue nemiche.

Oggi la politica è l’emblema di quella mancanza di dignità.

Ridotta in un complice degrado a pretendere che il vero non sia misurabile e verificabile nei fatti, ma sia quello che impone la finzione rappresentata da quello che viene proposto.

Ustica ne è il paradigma.

I maggiori esperti internazionali stabiliscono che l’unica spiegazione del disastro è una bomba a bordo.

Ma non si vuole sia così e allora non valgono gli esperti.

Il tribunale penale che fa mille indagini, mille confronti, mille approfondimenti stabilisce che la battaglia aerea non c’è stata ed è fantascienza.

Ma non si vuole sia così e allora non vale il tribunale.

L’Avvocatura dello Stato chiede di opporsi ad una sentenza civile frutto della falsità di una opinione.

Ma non si vuole sia così e allora non vale il lavoro di chi difende per compito e per dovere i cittadini.

I documenti tenuti colpevolmente segreti e finalmente svelati, non dai politici complici dell’imbroglio, certificano la responsabilità dell’attentato.

Ma non si vuole sia così e allora non valgono e si pretende che altri vengano rivelati sapendo che non ci sono, ma rinviando la palla in tribuna.

I Presidenti dei Paesi alleati certificano che hanno fornito ogni informazione e che non hanno alcuna responsabilità.

Ma non si vuole sia cosi e allora non valgono le loro parole.

I poveri cittadini sono ormai stati corrotti dalla delinquenza di una informazione fuorviante, da una giustizia non più tale e da una classe politica capace di sopravvivere solo imbrogliando.

È così che infine si legge nei “famigerati social” chi inneggia allo Statuto Albertino nella parte in cui stabilisce che senatori e deputati non hanno alcuno stipendio.

Quelli che inneggiano non sanno che allora i senatori ed i deputati erano o nobili o ricchi e che quelli come loro nemmeno potevano votare, come non potevano votare le donne.

Ma tanto è il rimbecillimento che si è creato.

Così accade, per l’incredibile ossimoro della vergogna, che gli unici che non si tagliano lo stipendio, pur essendo indecorosamente inutilmente incapaci, sono i parlamentari che sono tali avendo approfittato della loro incapace inutilità per essere scelti e per rispettare gli ordini di chi sta rovinando l’Italia.

4 Comments

  1. Franco Romagnoli

    29 Giugno 2020 at 10:29

    Meraviglioso!!!! Bisogna seguire lpista dei soldi !!

  2. Senatore Baresi,
    condivido totalmente il suo giudizio sull’accaduto.
    Ho l’impressione che sia stata organizzata una colossale operazione propagandista, finanziata, attraverso la Rai, con i soldi dei contribuenti e organizzata dai bugiardi della prima ora e supportata da una moltitudine di scalmanati, tutti politicamente orientati (come se ci fosse ancora l’Unione Sovietica) e ben consci, almeno in parte, di sostenere falsità non dimostrabili.
    È stato sufficiente un giudice amateur a dimostrare fatti inesistenti in netto contrasto con le risultanze di un processo serio e basato su risultanze inoppugnabili di una commissione nominata dalla stessa Magistratura.
    È grave che un presidente del Consiglio pro tempore, che conosciamo benissimo, non abbia sostenuto l’Avvocatura dello Stato contro le fantasie del Giudice monocratico.
    Questa è tutta una vera porcheria da regime staliniano, non da stato che afferma di essere uno stato di diritto.
    Ormai facciamo concorrenza a Maduro!
    Mi vergogno di essere italiano

    • Marcello Preite

      29 Giugno 2020 at 20:09

      Maduro, Stalin o semplicemente Italia. Poi che c’entra Maduro? All’estero ci corbellano come esperti imbroglioni. Perché scomodare gli altri?

  3. Grazie senatore Baresi per la chiarezza del suo scritto.
    Non mi vergogno di essere italiana, mi vergogno degli “intrighi di palazzo” e della pochezza politica e umana di molti sedicenti rappresentanti del popolo.
    E mi domando come italiana cosa fare per arginare, forse addirittura cambiare, l’ attuale evoluzione dello stato, per le future generazioni.

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