di Eugenio Baresi

Dieci anni fa dei prodi magistrati scatenarono una caccia all’uomo e alle donne purché fossero Amministratori del Comune di Parma.

Non c’era Berlusconi fra loro, ma pare persino superfluo sottolineare che Parma, unica città capoluogo guidata dal centro destra dell’Emilia Romagna, aveva Sindaco il forzista Piero Vignali

Oggi con due paginette i magistrati dicono che era tutto regolare il comportamento di quegli Amministratori e che invece sono gli investigatori che si sono sbagliati.

Ovviamente, allora, la Giunta si dovette dimettere sotto la pressione dei magistrati, degli avversari politici e dell’informazione.

Certo che l’informazione ama sempre distinguersi.

Sul Corriere della Sera, tal Aldo Cazzullo scrisse nell’immediatezza e con saccente certezza: “Parma la città sotto inchiesta dove tutti rubavano tutto”.

Se si avesse il vezzo di Cossiga nell’impreziosire i nomi con i loro atti altro che “tonno” ci ispirerebbe cotanto giornalista.

Oggi di questa notizia non troverete granché cenno.

Come di altre non meno o più gravi, ma semplicemente più clamorose per i protagonisti.

Dopo aver visto, nelle scorse settimane, il tripudio di ignominia messo insieme da certi politici, certi magistrati e certi giornalisti si sarebbe potuto pensare un poco di quel leggero rossorre che crea l’imbarazzo.

Invece i certi politici fanno i pesci in barile, i certi magistrati si liberano la coscienza infilando il solo Palamara nel loro barile ed i certi giornalisti chiudono i coperchi impedendo che qualsiasi troppo frequente notizia sia conosciuta.

E se ne esce una ancor più grossa… incredibilmente nei siti dei giornaloni dell’infamia non appare nemmeno un “sottopancia” che annuncia dell’ignominiosa falsità dell’imbroglio nella condanna di Berlusconi.

Non per nostra opinione, quest’ultima affermazione, ma perché così ha stabilito una Corte del tribunale di Milano.

Ma in Italia le sentenze che non fanno comodo a certi politici, certi magistrati e certi giornalisti si cancellano e non valgono.

Intanto che in aggiunta si sappia che Berlusconi sia stato condannato perché così doveva essere, cioè era stato stabilito a prescindere, può persino essere oscurato in questo Paese ormai nell’opaco crinale di una democrazia corrotta.

Si è stravolto quanto i cittadini volevano, si è usurpato il voto popolare… ma quelli che amano la Costituzione sono candidamente distratti.

Ritornando a Parma ed a quei suoi poveri amministratori, varrebbe preoccuparsi per le tante famiglie di persone normali e perbene distrutte dall’imbroglio della giustizia, dal livore odioso dell’informazione e dal complice e soddisfatto approfittare di politici semplicemente caratterizzati da aggettivi irriferibili.

A proposito naturalmente quella azione di prodi magistrati portò i frollìni al governo della città.