Nelle famiglie di un tempo era spesso la mamma che teneva conto delle spese e che faceva di conto per reggere le sorti.

Ed era spesso il nucleo allargato della famiglia che poteva sostenere qualche figlio, fratello o sorella in difficoltà.

In questi giorni tanti economisti, tanti politici, tanti qualunque si destreggiano su quanto dovrebbe fare l’Europa.

Coronabond, banca centrale, banca degli investimenti… quant’altro.

Una casalinga di una volta potrebbe suggerire cose semplici.

Servono tanti soldi per contrastare il disastro che sta investendo l’economia.

Alcuni pensano di averne, altri ne vorrebbero avere: entrambi non fanno di conto.

Infatti quelli che pensano di averne non comprendono che la loro fortuna è stato un mercato unico squilibrato perché regolato da provvedimenti improvvidi e che scomparso il mercato nessuno sopravviverebbe.

I cosiddetti Paesi del Nord hanno approfittato di un mercato aperto e allargato che mai avrebbero potuto ottenere senza che i grandi Paesi del sud lo avessero inopinatamente concesso.

Concedendo fra l’altro concorrenze scorrette in materia fiscale e societaria.

La Germania ha approfittato della sua indubbia capacita produttiva e competitiva che è stata ampliata dalla penosa condotta dei tanti pseudo governanti che, per quanto riguarda il nostro Paese, si sono alternati.

Allora cosa c’entra la casalinga?

C’entra perché spiegherebbe il comune interesse a superare quanto di difficile ed economicamente terribile attende tutti.

C’entra perché spiegherebbe il comune interesse a finanziare insieme quanto la crisi imporrebbe venisse finanziato.

Finanziare insieme significa non che gli uni debbano assumersi i debiti degli altri, significa che insieme blocchino le speculazioni che i cosiddetti mercati utilizzano per i loro guadagni sfruttando i differenti livelli di costo dei debiti statali e ben altro.

L’Italia lasciata sola paga interessi elevati sul suo debito, se il debito fosse di una qualsivoglia “associazione” europea costerebbe molto meno.

Si potrebbe dire che magari poi l’Italia non paga, ma l’Italia è un paese ricco nel risparmio e ricco nelle riserve d’oro. Quindi non presenterebbe un rischio.

Troppo semplice? Ma è già stato fatto uscendo dall’esperienza di distruzione della II guerra mondiale, comprendendo il danno dell’egoismo e della faziosa convenienza che invece dopo la I guerra mondiale aveva guidato le scelte.

Il mondo è grande e la concorrenza pericolosamente agguerrita.

Una vecchia casalinga potrebbe suggerirlo, ed un buon vecchio padre di famiglia lo realizzerebbe.

Purtroppo ci mancano i vecchi capaci… sono stati cacciati rincorrendo un “nuovo” solo abile di mascherarsi imbrogliando.