di Eugenio Baresi

Nel Parlamento abbiamo conosciuto stuoli di “responsabili” per i propri interessi, ma oggi abbiamo bisogno di seri responsabili per il Paese.

Il Governo arranca per propria debolezza nella qualità di molti e perché ostaggio della volontà del suo presidente di arroccarsi per salvaguardare se stesso.

Serve altro, serve l’autorevolezza che oggi solo il Presidente della Repubblica possiede per realizzare non un Governo di unità nazionale, anacronistico e dannoso, quanto un Governo di programma.

Abbiamo le risorse per risollevarci.

Necessitiamo della fiducia dei cittadini in un Governo competente di politici con la responsabilità di scelte per il bene di tutti e non per l’interesse della propria parte.

Razionalizzare le spese indirizzandole all’utilità di sostenere le necessità delle famiglie e dell’impresa.

Una ricchezza del nostro Paese è la capillare presenza positiva che garantiscono gli enti locali… completamente e colpevolmente dimenticati in questa drammatica vicenda.

Serve un rapido e puntuale sostegno a chi ne ha bisogno e l’unico modo perché la risposta sia immediata e certa sta nel dare agli enti locali le risorse… e basta un decreto.

Oggi e in simili condizioni non servono redditi a cui attribuire vari nomi con una leggerezza pericolosa nella loro distribuzione.

È necessario non buttare benefici che sono indefiniti nella allocazione, sottraggono risorse e conseguentemente rendono ancor più difficile la produzione delle risorse stesse.

Gli aiuti per essere distribuiti devono esistere e per esistere devono essere creati dal lavoro e dall’impresa.

Un’impresa che deve essere “accudita” togliendo in questo anno il pesante fardello delle tassazioni.

Dove trovare i mezzi per realizzare tutto ciò?

C’è una grande possibilità che deve essere sollecitata.

Ed è questo argomento più complicato e difficile.

Un grande spirito di corpo di tutto il Paese.

Siamo il quinto Paese al Mondo come ricchezza nel risparmio privato.

Solo che questa ricchezza viene vilipesa come risorsa, in nome di affermazioni ideologiche entrambe pericolosamente negative.

Da un lato quelli che invocano la patrimoniale, dall’altro quelli che invocano “buoni patriottici”.

Che la prima ipotesi sia deleteria è nei fatti.

Che la seconda così detta lo sia altrettanto… è altrettanto nei fatti.

Su queste pagine già avevamo fatto riferimento alla forza del nostro risparmio.

Con la serietà di un Governo competente sarebbe possibile fare appello ad una raccolta di risorse garantendone un vantaggio nella non tassazione degli interessi.

Ma non nella logica presuntuosa della convinzione di essere capaci da soli di risolvere i problemi proponendo un ottuso nazionalismo o una anacronistica autarchia.

Si tratta di essere fieri in Europa dimostrando le capacità e le ricchezza che ci caratterizzano e che ci appartengono, ma anche dimostrando di essere sufficientemente saggi per comprendere che non è saggio rinunciare agli aiuti che l’Europa può fornirci.

Abbiamo bisogno di aiutarci e di essere aiutati.

Abbiamo bisogno che si ragioni sulle potenzialità che abbiamo nella logica della loro valorizzazione, utilizzandole e non gettandole in una logica perversa di meri scopi politici.

Abbiamo bisogno di responsabili veri… ci saranno, speriamo, in tutti i gruppi parlamentari.

Serve l’autorevolezza di un Governo affidabile, competente e politico che sia garantito anche dall’autorevolezza del Capo dello Stato.

Non è strappo della Costituzione, peraltro già strappata per ben altri scopi realizzando governi tutt’altro che utili, ma è assunzione piena di responsabilità per garantirla.