di Eugenio Baresi
Che la libertà dell’economia debba ritornare ad essere il primo scopo di ogni iniziativa dovrebbe apparire ovvia in una situazione nella quale senza di essa nulla sarebbe possibile.
Ma è altrettanto evidente che l’intervento della mano pubblica per indirizzare risorse, offrire possibilità e stabilire priorità non può accantonarsi.
Non serve essere economista e soprattutto non è utile rifarsi alle ricette economiche che abbiamo conosciuto per accapigliarsi fra diverse opinioni.
Questa crisi non è una crisi che nasce dalla negativa distruzione dei beni e quindi con la possibilità positiva di ricostruirli, nasce dalla immobilità della produzione e dalla sospensione dei consumi.
Insomma si tratta di recuperare il ciclo virtuoso che muove gli ingranaggi in un susseguirsi di produzione di beni, di creazione di risorse, di utilizzo dei prodotti.
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