di Eugenio Baresi
Normalmente chi governa dovrebbe agire con i fatti piuttosto che con le parole.
Da quando è crollato il viadotto a Genova ogni poco assume il canto di una narrazione la revoca delle concessioni autostradali.
Di tempo ne è passato, ma di fatti nessuno.
Certo non è facile realizzare un simile progetto, ma non può essere l’ennesimo imbroglio mantenuto in vita solo per eccitare l’animo della propria presuntuosa inconsistenza.
Il vice ministro alle infrastrutture ieri l’altro con fare accaldato e accalorato si è prodigato in una urlante arringa, più simile ai tribunali di Pol Pot che ad una considerazione politica, contro la società che gestisce le Autostrade.
Appunto sbraitante ha reclamato l’urgenza che la revoca delle concessioni autostradali sia attuata.
Forse non avendo capito cosa significa governare si è dimenticato che il vice ministro è lui e non la vittima incolpevole del suo urlo che lo ascoltava vedendolo da un piccolo schermo.
A lui ed ai suoi complici del nulla risulta difficile capire il senso del realizzare, cioè fare.
Ma il colmo del ridicolo lo ha raggiunto quando per giustificare la giustezza della revoca delle concessioni autostradali ha affermato con soddisfazione, sempre con tono strillante, che bisogna riportare il controllo all’ANAS… perché l’ANAS fa i controlli sulle opere.
Se non fosse tragico sarebbe da ridere.
Non più tardi di un mese fa è crollato un ponte enorme sul fiume Magra e non è morto nessuno semplicemente perché eravamo tutti chiusi in casa per il noto virus.
Quel ponte era sotto il controllo e la manutenzione dell’ANAS.
Il fatto che se ne sia dimenticato è particolarmente grave perché essendo il vice ministro alle infrastrutture dovrebbe essere in questi giorni a rivoltare come un calzino tutte le carte dell’ANAS riguardo al controllo ed alla manutenzione.
Ma sono cose che capitano a chi è a sua insaputa titolare di un ruolo.
Poi particolarmente esilarante è stata un’altra intemerata di un altro vice ministro, quello dell’economia.
Dimenticandosi che snellire le procedure per gli appalti e far partire i lavori già finanziati è un suo compito da qualche anno, cosa naturalmente di là da venire, si è entusiasmato per la dimostrazione di come il ponte di Genova, quello ricostruito, sia l’esempio che il governo con l’attenzione dei cittadini sia in grado di realizzare in breve tempo significativi lavori.
Solo che si dimentica che il ponte di Genova ricostruito è stato realizzato grazie al commissario straordinario che è il Sindaco di Genova.
Cioè è stato realizzato grazie ad una modalità che si sta aspettando venga attuata dal governo per tutte le altre opere.
Esattamente quello che, anche qui evidentemente a sua insaputa, il governo non ha ancora fatto.
28 Maggio 2020 at 13:03
Mi piace quando dici “i complici del nulla” riferito ai politici . Il nulla facere ! Sto seguendo con attenzione il Presidente dell ‘Ance Dr . Buia che chiede di fare presto per snellire la burocrazia . Addirittura sul sito del collegio costruttori c’è un orologio che conta i giorni mancanti al decreto semplificazioni. Il fattore tempo in economia è molto importante e spesso non viene considerato e intanto crollano i ponti e insieme la nostra amata Italia!